All'improvviso una sera...

CONCLUSIONI

Marco cominciava ad essere più sereno: attraverso il colloquio con il padre aveva chiarito tanti dubbi, aveva conosciuto un altro pezzo della storia di Tea, la sorella con cui cominciava a sentire un forte legameaffettivo. Era rimasto d'accordo con il padre che avrebbe organizzato tutto affinché potessero incontrarsi.

Prima di tutto doveva contattare Tea. Aveva provato più volte a chiamarla, ma lei non rispondeva. Era arrabbiata per come Marco l'aveva trattata, era comprensibile, ma prioritario era sapere la verità, e finalmente conoscere suo padre.

Marco allora sperò di rivederla nei saloni dei Musei Vaticani: prima o poi avrebbe rifatto la guida turistica a qualcun altro e, con un po' di fortuna si sarebbero rincrociati.

Passarono alcuni giorni e finalmente vide da lontano la bellissima, inconfondibile, ragazza dai capelli lunghi e rossi.

La raggiunsedi corsa, chiamandola a voce alta. Lei arrossì per l'imbarazzo e Marco "Scusami, ti ho cercata tanto..."

"Che è successo?"

Il poliziotto raccontò dell'incontro con Carlos, il padre di entrambi, delle informazioni ricevute a conferma dei suoi sospetti. In ultimo le disse del desiderio del padre di incontrarla e conoscerla. Marco la guardava negli occhi, stringendole dolcemente le mani. La fantastica notizia fece scoppiare Tea in lacrime, lacrime di gioia.

I due fratelli si abbracciarono e la ragazza lo ringraziò per tutto quello che stava facendo per lei.

Marco per il venerdì successivo, prese un permesso ed organizzò una trasferta a Salerno, comprò i biglietti del treno e prenotò due stanze al 'Grand Hotel', non lontano dalla stazione ferroviaria. Per il momento era meglio procedere per tappe.

Marco poi, all'insaputa di Tea, aveva preso contatti con suamadre, senza rivelare tutto, ma solo invitandola a cenare con lui e la figlia.

Sabato in mattinata i due ragazzi partirono; entrambi erano molto tesi ed emozionati. Durante il viaggio in treno Tea chiese a Marco di parlarle un po' del padre. Chiacchierarono molto, il tempo passò in fretta. In albergo alloggiarono nelle rispettive camere e si rincontrarono alle 19:30. La cena era all'Embarcadero e loro vi sarebbero arrivati a piedi via Lungomare.

All'ingresso furono accolti condotti al tavolo prenotato. Lì ad attenderli trovarono Carlos emozionato visibilmente. L'uomo non riusciva a staccare gli occhi da Tea, così simile alla mamma da giovane.

Riuscì solo a dirle "Scusami e perdonami se puoi... sei un incanto, somigli del tutto a tua madre!"

"Piacere io sono Tea" rispose la fanciulla emozionata e al contempo felice.

Poi si accomodarono. Tea si accorse che il tavolo era apparecchiato per 4 persone: "Aspettiamo qualcun altro?"

"Si Tea, ho invitato anche tua madre!"

"Come? Perché?"

"Cara sorellina, se deve essere un nuovo inizio e una nuova famiglia, è meglio cominciare con il piede giusto... niente più segreti, niente più rancori!"

Tea non fece in tempo a dire...

"Carlos, che ci fai tu qua?"

"Gabriella? Non è possibile!"

"Mamma?! Vi conoscete?" chiese Tea

"È la stessa Gabriella?" domandò Marco al padre

La risposta arrivò all'unisono "Si!"

E fu il momento di tutti i chiarimenti. Gabriella sbrogliò definitivamente la matassa della storia che ancora non conoscevano. Quando infatti aveva scoperto di essere in attesa, l'aveva confessato al marito, Giovanni Della Rocca, colui che Tea aveva sempre considerato suo padre. L'uomo, aveva perdonato la moglie e avrebbe accettato come suo il bambino che stava per nascere. Quando però Carlos, per mettere Gabriella davanti al fatto compiuto, aveva registrato la bambina all'Ufficio anagrafe di Salerno, Giovanni era stato costretto ad andare via di nascosto con la moglie e la bambina. In un secondo momento, poi, aveva adottataTea regolarmente, affinché nessuno la potesse pretendere o strappare dalla sua famiglia.

"Sei nata da un atto d'amore Tea, sappilo. Inizialmente entrambi pensavamo che quello fosse stato uno sbaglio, ma da quando ho scoperto il tuo arrivo, ho solo ringraziato Dio del dono concesso. Papà Giovanni ti amato come una figlia sua, e non ha mai una sola volta pensato che tu non lo fossi. Per questo non ti abbiamo detto nulla. Giovanni è stato per me un buon marito e per te un ottimo padre. E io ho amato solo due uomini, ma in momenti diversi. Poi ho scelto ciò che era giusto per entrambe le nostre famiglie. Anche Carlos aveva la sua famiglia e un figlio che adorava. Perdonateci se potete, ma ci siamo innamorati..."

Era sincera e Carlos, annuendo confermava le parole di Gabriella.

"Ora che è stato tutto chiarito, che ne dite di cenare?"

"Si, comincio a sentire un languorino" aggiunse Tea.

E la serata continuò tranquilla, con la serenità ritrovata e l'auspicio di una famiglia nuova.

UN GIORNO ALL'IMPROVVISO
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