Una nuova amicizia?

TERZO CAPITOLO

Erano passati alcuni giorni e Tea non riusciva ad accettare di essere stata adottata; era ormai un pensiero fisso: erano avvenute tante, troppe cose. Si sentiva sospesa a mezz'aria, come se la sua vita fino a quel momento non avesse avuto senso. Seduta su una panchina di Via Romualdo Guarna, le si apriva lo sguardo verso il Duomo; era titubante su cosa fare: da un lato sentiva il bisogno di parlare con qualcuno, dall'altro non aveva il coraggio di chiamare Marco, ma sperava fortemente che lo facesse lui.

Decise di riprendere la lettura del libro che stava leggendo. Dopo un po'squillò lo smartphone, facendola ritornare alla realtà. Prese il telefonino e rispose distrattamente: "Pronto?!"

"Ciao sono Marco, ti ricordi di me? Ci siamo conosciuti pochi giorni fa nella chiesa di San Giorgio" - disse il poliziotto.

Tea arrossì nel sentire la sua voce: "Si, si dimmi?"

"La mia offerta di aiuto è ancora valida. Potremmo parlarne e decidere cosa fare. Cosa ne pensi?"

"Si, si, mi sembra una buona idea..."

"Che ne dici di prendere un aperitivo, o, se preferisci, potremmo cenare insieme. Conosco un bel locale dove cucinano dell'ottimo pesce".

Tea con un po' di imbarazzo e emozione, rispose: "Si, con piacere!".

Marco continuò: "Bene! Ci vediamo alle 20:00 al ristorante 'Embarcadero' sul Lungomare. Prenoterò un tavolo per due".

Tea: "Ok, a dopo!"

Allora ritornò al Convitto dove alloggiava, raggiunse la sua stanza e cominciò a prepararsi per l'appuntamento. Alle 19:50 era già pronta: indossava un vestito blu con dei piccoli pois bianchi sul corpetto. Aveva delle semplici ballerine bianche e un filo di trucco con il suo immancabile gloss. Raggiunse il ristorante. Lì davanti c'era già Marco ad attenderla con una rosa rossa. Tea arrossì e, dopo averlo ringraziato per la rosa, entrarono e si sedettero al tavolo. Cominciarono a chiacchierare, senza imbarazzo, come se si conoscessero già da un po'... il tempo sembrò volare via.

Uscirono dal locale alle 23:00 e si diressero verso il Corso Vittorio Emanuele, e, mentre camminavano, continuarono a parlare. A Tea sembrava che questo ragazzo le somigliasse molto, avevano tanto in comune. Tra una chiacchierata e l'altra, decisero di prendere qualcosa da bere al 'Bar Arechi'. Così si sedettero e ordinarono un 'Martini' e un 'Margarita'.

Era passata la mezzanotte, e non se ne erano accorti, cosi presi da un lato a conoscersi, dall'altro a pensare su come procedere nelle ricerche. Quindi, pagarono e si avviarono verso Piazza Malta; lì si salutarono.


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